Quando si trattano temi come l’aborto, in se stesso e nelle sue sfaccettature,
spesse volte si sfocia nel discorso riguardante l’anima (umana). Al riguardo vi
sono ancora alcune posizioni che colgono una sorta di giustificazione all’aborto
– l’etimologia di tale termine non riguarda affatto ciò che oggi si esprime,
come tanti altri termini - in ciò che il grande San Tommaso d’Aquino avrebbe
scritto circa l’animazione umana, argomento da poter esser preso come una
sorta di giustificazione. Ma ciò è insostenibile, dato che in nessun passo in
merito all’animazione umana si riscontra tale giustificazione. Prima di
tutto per ciò che riguarda l’uccisione dell’innocente nel grembo materno
(leggere il commento del V comandamento), poi perché si tratta di una lettura
sbagliata dei testi dell’Aquinate. Inoltre, leggendo bene i suoi testi, si
riscontra che le cose stanno ben diversamente, come già a partire da Summa Theologiae, Ia, q. 76, aa. 3-4. E poi non bisogna dimenticare un passo molto importante di Geremia: «prima
di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla
luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni» (Ger 1,5).
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