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giovedì 7 marzo 2024

ADAMO, DOVE SEI?


 

Quanto accaduto il 4 marzo 2024 in Francia, che ha visto addirittura la modifica della Costituzione per consentire l’ingresso della «interruzione volontaria di gravidanza» (Ivg), con 780 voti a favore e 72 contro (come dal sito dell’ANSA), e con l’esultanza del presidente francese Macron: «Fierezza francese, messaggio universale», appare come il primo caso al mondo in cui una simile decisione giunge persino a toccare la stessa Costituzione.

È il caso di spendere alcune parole al riguardo, dal momento che tale decisione e l’esultanza del presidente francese risultano essere un inno all’oblio dell’uomo. Inoltre, il sottoscritto è sempre più convinto del fatto che la ragione in quanto tale ha conosciuto, nella storia umana, i suoi momenti di gloria, ma da un po' di anni a questa parte si trova nell’arresto più totale. La ragione umana, continuamente osteggiata dal dominio della tecnica spregiudicata, al punto tale da rendersi dipendenti da quella che, con vero e proprio abuso logico e ontologico viene chiamata «intelligenza artificiale», ormai si ritrova ad essere nella quasi totale atrofia, in una sorta di «intellettogramma» piatto – mi si consenta questo neologismo. Tuttavia, non si pensi che chi scrive sia contrario al progresso tecnologico, ma dal momento che in medio stat virtus, e questa medietà è stata completamente smarrita, l’uomo di oggi non sta facendo altro che rendersi schiavo delle sue stesse azioni. Procediamo con la riflessione.

Non tratterò dell’aborto in sé, che è omicidio a tutti gli effetti e si faccia avanti chi pretende di negarne l’evidenza, né delle riprovevoli parole del presidente francese che ho tratto dall’ANSA – e questa persona vorrebbe dare lezioni di civiltà alle altre Nazioni? Sarebbe meglio se si facesse un bagno in acqua corrente (ispirazione eraclitea) –, ma dell’affermazione sempre più evidente di quello che risulta essere un vero e proprio «antropocentrismo» senza precedenti, con tanto di presunzione e arroganza, celate sotto il velo della falsa modestia ed umiltà (si consiglia la seguente lettura: Le lettere di Berlicche di C. S. Lewis).

A differenza del Cristianesimo, il quale è cristocentrico e non antropocentrico, l’uomo di oggi si considera così tanto una piccola parte dell’universo da battersi, senza tregua, per la salute della natura. Ricordate? La grande rivoluzione che ha scardinato la pretesa della società dell’uomo al centro dell’universo, per cui non più l’uomo al vertice del creato, dal momento che esso è una piccola parte dell’universo sterminato. Peccato che la confusione – e forse direi anche l’ignoranza – su tale punto permane indisturbata nel suo torpore, senza considerare che nella visione cristiana vi è Cristo al centro, non l’uomo. L’uomo è per Cristo, vero Dio e vero uomo. Il vertice del mondo creaturale è rappresentato certamente dall’uomo, da quello stesso uomo che ormai ha perso se stesso, ma l’uomo è per Dio e non per se stesso. Ebbene, con quest’ultimo atto del 4 marzo 2024, appare lampante come l’uomo si stia ponendo al principio e alla fine di tutto; l’uomo che stabilisce quale sia la «verità» delle cose, non adeguando se stesso alla cosa ma la cosa a se stesso; l’uomo che stabilisce chi deve vivere e chi deve morire (Ippocrate si rivolta nella tomba!); l’uomo che trasforma i capricci in presunti diritti naturali; l’uomo che si considera ‘modestamente’ come parte della natura e nonostante ciò si erge a redentore della medesima ecc. Insomma, abbiamo capito: il futuro è nelle mani dell’uomo. Non c’è niente da fare, sono sempre più convinto della mia posizione: la ragione è ferma! Valga per tutti quel capolavoro indiscusso che è il mito della caverna del grande Platone, che per alcuni studiosi si tratta di una analogia e non senza motivazione. Vi sono esempi della nobile sapienza greca che può essere accostata alla più nobile sapienza cristiana, la quale trae la sua sapienza dalla Sapienza stessa. Semmai si provasse a confrontare i contenuti della sapienza antica con quella della sapienza contemporanea, ci si renderebbe conto della frivolezza dei contenuti odierni rispetto a quelli passati. Se poi parlassimo della sapienza medievale, così tanto ignorata da molti… Lasciamo perdere.

Ciò che è accaduto il 4 marzo è l’esempio di come l’uomo si consideri parte – falsamente, oserei aggiungere – del mondo naturale, ma al contempo è l’esempio di come l’uomo proceda contro la natura. Sì, poiché la parola «natura», stando alla sua etimologia, significa anzitutto «nascere». In termini filosofici, quando si parla di «natura» in riferimento all’essenza dell’ente, si fa riferimento al principio di operazione propria di quell’ente, in grado di identificarlo. Tale «principio di operazione» vuol dire che vi è un «principio» ed una «operazione» che deriva da quel principio, ossia nasce da quel principio. Semmai si privasse l’ente di tale principio di operazione, lo si priverebbe della sua natura. E la conseguenza? La perdita dell’ente stesso. Ora, in merito alla donna in quanto donna, con la sua precisa natura, cosa vi sarebbe di più nobilitante per essa del suo essere principio della vita? Non si tratta di far fronte a casi difficili, come la conseguenza di una violenza o altro, questi sono eventi secondari. Importanti, assolutamente, ma secondari e non primari. L’obiettivo è di andare al principio della norma che regola la decisione presa in Francia, poiché anche una norma in quanto tale scaturisce da un principio.

A questo punto viene da concludere che il principio non è per niente «naturale», ma «artificiale», imposto alla natura stessa delle cose in maniera innaturale. A questo punto risulta chiaro lo smarrimento dell’uomo, all’interno di quell’antropocentrismo radicale odierno, che nella falsa considerazione dell’uomo nell’ordine naturale getta l’uomo stesso nel nulla. Ed ecco che la finzione dell’uomo d’oggi – non di tutti gli uomini, sia chiaro, ma di una buona parte – si manifesta nella sua presunta grandezza. Oggi più che mai risuonano, in tutta la loro forza allarmante, le seguenti parole: «diventerete come Dio/dei» (Gen 3,5). Certo, nella storia umana vi sono stati momenti notevoli che hanno assecondato le parole seducenti del serpente antico, ma quanto sta accadendo oggi risulta fuori controllo. Lo smarrimento della propria natura ha fatto il suo ingresso. Ma a tale smarrimento seguirà sempre l’inevitabile domanda, valida indistintamente per l’uomo in quanto uomo: «Adamo, dove sei?» (Cf. Gen 3,9).

Gabriele Cianfrani


1 commento:

  1. Vorrei tanto far capire , perché credo che l' intelligenza umana e quella artificiale,viene gestita da Belzebu. Come possono più di 700 persone modificare la Costituzione per approvare degli omicidi? Macron, il giubilo mi facapire che sei un senza cuore. Sapete una cosa miei cariabortisti? L' inferno vi aspetta.

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