Tante sono le informazioni in merito all’aspetto storico che richiamano l’origine della parola Halloween, la quale deriva da «All Hallows Eve» (Vigilia di tutti i Santi), che è in funzione della «Solennità di tutti i Santi» che fu istituita da Papa Bonifacio IV nel sec. VII e fissata il 13 maggio. Nell’anno 834 Papa Gregorio IV spostò tale solennità al 1° novembre. Col tempo ciò subì una vera storpiatura e si passò da «All Hallows Eve» ad «Halloween». Ma tale storpiatura rimandava sempre all’origine buona della festa. Il problema è che con la parola Halloween si considera ciò che in realtà non è proprio espresso dalla medesima, col risultato di un vero «calderone» – appunto – nel quale gettare di tutto e di più, sfociando nel macabro nel vero senso della parola e di conseguenza in un mondo dai risvolti alquanto oscuri. Quella del 31 ottobre è la notte della «preghiera», durante la quale si ricorda anche che col Battesimo ha avuto inizio la santità della e nella vita cristiana, non la notte in cui si spende per cose inutili, o peggio, dannose. Se soltanto quel leggendario personaggio che è Stingy Jack non avesse speso quello scellino.
A seguire il testo di un articolo pubblicato sul blog di David Murgia (Il Segno di Giona) nel 2019, al quale ho ritenuto di apportare alcune modifiche.
Ogniqualvolta si giunge al 31 ottobre, pare ci si imbatta nuovamente nella
cosiddetta festa di «Halloween», la quale ha preso largo spazio nella vita di
molti, adulti e non, e continua a spandersi come macchia d'olio. Eppure
l'origine di tale festa pare che presenti ancora dei dubbi, delle incertezze: è
una festa buona oppure no? Nel caso si rispondesse propendendo per
l'origine ‘buona’ di tale festa, ciò meriterebbe anche una spiegazione, come di
una spiegazione meriterebbe la risposta qualora vertesse sulla origine ‘non
buona’ di Halloween.
Una cosa è certa, ossia che ciò che oggi si festeggia non ha nulla a che
vedere con l'origine del nome «Halloween», dacché esso deriva, seppure in
maniera distorta da «All Hallows Eve», cioè «la Vigilia di tutti i Santi», e mi
pare che durante questa ricorrenza, di santi, non se ne festeggi quasi nessuno,
ma solo zucche... e anche vuote!
Premesso questo, passiamo a quella che risulta essere l'origine di Halloween
e di come questa festa sia giunta con tale nome, in maniera totalmente distorta
e confusionale sino ai nostri giorni.
In ogni caso le informazioni che seguiranno non sono altro che il frutto di
alcune ricerche.
Il 31 ottobre è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo (capodanno satanico), che adopera questa data; è anche uno dei quattro sabba delle streghe (riunione di streghe alla presenza del demonio, durante il quale avvengono riti di ogni tipo). Ma non buttiamola così, altrimenti si corre il rischio di mettere tutto nello stesso calderone - purtroppo oggi accade spesso e in vari ambiti. Tuttavia, per quanto riguarda il satanismo, bisogna riportare che vi sono precise ramificazioni e che esso prende ciò che è buono per scopi non buoni, in maniera dissacrante. Inoltre, è sempre cosa buona premettere che non si accusa tutta la cultura celtica in quanto tale – e ci mancherebbe! –, e questo vale per ogni cultura, ma soltanto quel particolare contesto in cui è stato intessuto il contenuto di «Halloween», che al giorno d'oggi risulta distante sia dalla cultura celtica sia da quella cristiana. Pertanto, procediamo con calma.
La «Solennità di Tutti i Santi» istituita nel settimo secolo da Papa
Bonifacio IV, a ricordo dei martiri e inizialmente celebrata il 13 maggio,
venne spostata al 1° novembre da Gregorio IV nell'anno 834, con l'esplicito
intento di aiutare i fedeli a vivere cristianamente la commemorazione dei
defunti, abbandonando gli usi pagani. Del resto molti popoli dell'Europa antica
festeggiavano la successione delle stagioni mescolando la festa dei morti con
quella dei vivi, ma la Chiesa Cattolica, in seguito, rimpiazzò tale festa
pagana con quella di «Tutti i Santi».
E nasceva così All Hallows Eve, cioè la Vigilia di Tutti i Santi, celebrata
nella notte del 31 ottobre. Le tradizioni popolari sopravvissute nella
cattolica [celtica] Irlanda diedero origine alla festa di Halloween –
storpiatura di [All] Hallows Eve – celebrata in parallelo alle festività
cristiane.
Vediamo ora di ripercorrere, in maniera spero accurata, il sentiero
leggendario-tradizionale-storico di Halloween, così come sembra emergere.
- Aspetto LEGGENDARIO: secondo l'antica leggenda
irlandese, vi era un tizio di nome Stingy Jack alquanto malvagio, avàro e
perverso, che durante la notte d'ognissanti, dopo l'ennesima bevuta venne colto
da un attacco mortale. In seguito a questo attacco, Jack muore, ma con
l'impossibilità di entrare in Paradiso e anche nell'Inferno, a causa di un
patto con il diavolo, il quale prevedeva l'offerta della sua anima in cambio di
uno scellino, che pose accanto ad un crocifisso al momento dell'offerta e per
questo il diavolo fu impossibilitato di prendere l'anima di egli. Al
verificarsi della sua morte, una volta che il diavolo lo colpì al volto con un
tizzone ardente, si ritrovò come un fantasma vagante nel mondo dei vivi con una
rapa e della brace fiammante al suo interno, che utilizzava come lanterna e
come significato della sua dannazione eterna.
- Aspetto TRADIZIONALE: secondo la tradizione, gli
irlandesi, colpiti dalla carestia emigrarono in America intorno all’anno 1850.
Nella nuova terra trovarono una gran quantità di zucche, le quali erano molto
più grandi delle rape e facilmente intagliabili. In tal modo le zucche
sostituirono le rape e divennero le «Jack O’Lantern». Queste specie di lanterne
venivano utilizzate nella notte d’ognissanti perché si pensava di tenere
lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a
casa.
- Aspetto STORICO: secondo quel che pare sia l’origine storica, ciò risale ad una sètta appartenente alla cultura celtica – pare fosse proprio quella dei Druidi, ossia la casta sacerdotale presso i Celti –, o che aveva sotto il suo impero il mondo celtico. In ogni caso sempre nella realtà celtica ci troviamo, nonostante al fatto che oltre ai Druidi vi fossero anche i Bardi e i Vati. Nel giorno del 31 ottobre la sètta si riuniva per invocazioni e sacrifici, che per alcuni sarebbero stati in onore del dio della morte «Samhain», visto come una vera e propria personificazione, mentre per altri sarebbero stati dei sacrifici svolti durante il capodanno celtico conosciuto appunto con il nome «samhain» (= riunione o per alcuni fine dell'estate), che cadeva nella notte tra il 31 ottobre e il 1°novembre e che segnava il passaggio dall’estate all’inverno. Durante tale passaggio il mondo dei vivi entrava in forte contatto con il mondo dei morti, o meglio, il mondo dei morti entrava in contatto con quello dei vivi. Infatti, il ciclo festivo dei Celti prevedeva quattro feste: Samhain (cadeva il 1° novembre), Beltane (cadeva il 1° maggio), Lugnasad (cadeva il 1° agosto) e Imbloc (cadeva il 1° febbraio). Tuttavia, è bene precisare che presso i Celti si praticavano anche sacrifici umani (basta considerare ciò che è stato scritto sulla divinità Teutates o Toutatis), come si può capire da vari testi di storia delle religioni. Questo rimanda ad una precisa concezione religiosa, che coinvolge qualche altra religione e che andrebbe affrontata con strumenti adeguati, senza cadere nelle agitazioni più varie.
Vediamo cosa è possibile ricavare da alcune posizioni sul tema, ancora
discusso, ma con alcune certezze di fondo.
Durante la festa di samhain, secondo alcune osservazioni, era solito da
parte di questa sètta andare in giro, casa per casa, a chiedere due cose:
sacrificio o maledizione? Secondo altre osservazioni, mischiando anche l’aspetto
leggendario, si trattava proprio dello spirito di Jack che chiedeva questo.
Altri osservazioni ancora riportano che ciò era dovuto per placare gli spiriti. Insomma, le
versioni cambiano, ma il fondo è comune: offrire per ottenere in cambio
qualcosa. Non sarebbe male indagare ulteriormente.
In poche parole, se le persone alle quali veniva chiesto ciò rispondevano
con l’offrire il «sacrificio», se ne uscivano da ogni tipo di problema;
diversamente se rispondevano negando di offrire, di concedere il sacrificio,
avrebbero subìto una «maledizione». Da questa dinamica deriverebbe il
famoso «trick or treat», che letteralmente significa «trucco o divertimento»,
«stratagemma o piacere (godimento)». In maniera abbastanza occulta si è voluto
mascherare l’origine del «trick or treat», dato che si
trova in quella di «sacrificio o maledizione» … E il cosiddetto ridicolo
«dolcetto o scherzetto» non ha nulla a che fare con la traduzione del «trick or
treat», se non nella misura in cui si considera come ulteriore occultamento di ciò che dietro si nasconde.
La Chiesa Cattolica con Gregorio IV a capo, santamente spostò la
Vigilia di Tutti i Santi dal 13 maggio al 1° novembre, con l’intento di fare in
modo che i fedeli potessero autenticamente e veramente celebrare tale festa che
cadeva e cade nella notte del 31 ottobre, da fare in modo che si potessero
abbandonare certi comportamenti che tante volte sfociavano in una vera dinamica
oscura. Ciò ha delle motivazioni ben precise.
Inoltre, cosa molto importante per
non cadere nel fraintendimento, il «sacrificio» in sé rientra nella sfera
cultuale e non è di per sé qualcosa di cattivo, anzi, è un elemento religioso. Basti pensare a ciò che nella
cristianità è decisivo, ossia il «sacrificio di Cristo» sulla croce. Di per sé
la parola «sacrificio» vuol dire azione sacra, fare sacro e
rimanda sempre all’offerta cultuale, momento estremamente elevato. Ma il
sacrificio cruento di Cristo sulla croce e quello incruento che si celebra
durante la santa Messa non è minimamente accostabile ad una realtà come quella
espressa sopra, per alcuni motivi precisi che richiederebbero ampio spazio.
Neanche i sacrifici nell’ambito cultuale dell’Antico Testamento sono
accostabili a simile realtà.
Esposti i punti «leggendario, tradizionale e storico», possiamo pervenire
alle conclusioni.
Intanto il termine Halloween appare essere una vera e propria storpiatura dell’originale «All Hallows Eve», da cui si discosta totalmente; inoltre, il contenuto di tale festa, quella di Halloween sorta appunto come successiva storpiatura, è da ricercarsi nella magia, sfociante in ultimo nel satanismo. Non si sta affermando che sia questa l’origine di Halloween, come molte volte si riscontra in alcune accuse, ma semplicemente che queste altre dinamiche sono sorte in seguito alla storpiatura. Certe cose necessitano sempre di ulteriori precisazioni.
Che i bambini o ragazzini vadano in giro travestiti da esseri spaventosi chiedendo «dolcetto o scherzetto?», non fanno altro che ripetere l’intenzione della frase «sacrificio o maledizione?», inconsapevolmente ma lo fanno. Per cui i ragazzini non fanno altro che ripetere ignorantemente, inconsapevolmente, tale intenzione. Senza contare che i costumi di Halloween rimandano proprio al tema della morte (scheletri, zombie ecc.). Certo, pensare alla morte è importante, ma non in questo modo. Anzi, forse si cerca proprio di 'esorcizzare' la morte accostandosi ad essa in maniera, per così dire, rischiosa. Purtroppo nel mondo di oggi il tema riguardante la morte è quasi scomparso del tutto, o peggio, affrontato in modo tale come se la morte stessa fosse una sorta di annichilimento totale, avente le stesse proprietà di un principio. Questa è una contraddizione bella e buona, ma al contempo fa capire che vi è una esigenza, più o meno esplicita da parte dell'uomo contemporaneo, di affrontare i cosiddetti novissimi, ormai quasi del tutto scomparsi dall'orizzonte omiletico.
Occorre che gli adulti si informino in
maniera vera e non dietro alla purtroppo – almeno in tanti casi – falsa TV!
Partecipare a festini o incontri notturni durante la notte del 31 ottobre, non per festeggiare la «Vigilia di Tutti i Santi» in preghiera, ma per prendere parte alla festa di Halloween, è un modo per rievocare i festeggiamenti presi in prestito da quella sètta celtica in onore del dio della Morte «Samhain», qualora si consideri Samhain come una sorta di divinità celtica personale, e su questo, per la verità, pare si discuta ancora. Ma anche se così non fosse e si considerasse «samhain» come il semplice passaggio dall’estate all’inverno, una delle quattro festività, comunque finiremmo sempre in una sorta di realtà spiritista, dal momento che tale festa riguardava il contatto con i morti. Si ricorda che l'odierna festa di Halloween, per alcune ragioni, risulta distante anche dalla cultura celtica. Ma anche se non fosse così, tralasciando tutto ciò come se non vi fossero certezze, quella smania di contatto con ciò che si trova al di là, assecondata in maniera così appariscente, non può passare inosservata o come se fosse insignificante. Questo è il punto. Il tutto ha come fine quella sorta di contatto con una realtà che, in ogni caso, oltrepassa la sfera materiale. Il problema risiede nel «contatto» e nel «modo del contatto»: non si tratta di Dio, dato che con Dio non ci si mette in contatto in quel modo, ovviamente, e neppure riguarda il genuino rapporto con i defunti. Ad oggi, con tutto ciò che è derivato da questa realtà, si può concludere che non è possibile servire due padroni (cfr. Lc 16,13).
È giusto che si sappia che durante la notte di Halloween il mondo occulto,
che include la magia e il satanismo, opera ininterrottamente a favore di una
realtà alquanto oscura. A titolo d’informazione,
il famoso simbolo della pace è tutt’altro che di pace, essendo di origine
magica. In poche parole, le cosiddette feste
di Halloween, che si accetti oppure no, non sono altro che rievocazioni
storiche, con travestimenti, di quella della sètta celtica in onore di una
realtà che sconfina totalmente da quella autenticamente cristiana, e in più vi
è la sovrapposizione di altre realtà, legate al mondo dell’occulto, che non
sono affatto buone. Inoltre, se aggiungiamo anche la leggenda del famoso Jack,
notiamo che trova grande riscontro in questa ricorrenza magica, nell’esprimere
che ogni cosa è dovuta soprattutto attraverso «patti» stipulati
inconsapevolmente con il maligno.
Non prendiamocela con Dio se alla fine di tutto si cade nel male, nelle
sventure! Dio ha dotato l’essere umano di ragione e lo stimola ogni giorno ad
approfondire ogni sorta di verità che altro non è che un raggio di luce della
sola ed unica Verità: Gesù Cristo. Dio vuole che gli uomini abbiano la
«zucca» piena e non vuota, altrimenti il popolo sarà destinato a perire per
mancanza di conoscenza (Os 4,6).
Per concludere, il cristiano deve ritornare all’autentica «Vigilia di Tutti
i Santi» e non ad «Halloween», o meglio, a quell’Halloween secondo la vera
origine di tale festa cristiana e senza la storpiatura, senza tale distorsione.
D’altra parte vi è anche uno spreco enorme di cibo… Tante zucche buttate per commettere il male – e lo si commette con conseguenze che prima o poi appariranno visibili – quando poi ci si lamenta della fame nel mondo… Ma è una presa in giro? Utilizziamo queste zucche per una bella zuppa calda o per un arrosto di zucca, che tra l’altro è anche buono, e magari con una goccia di aceto balsamico.
Mi rivolgo ai cristiani: ritorniamo a Dio, al Dio della Rivelazione (Scrittura e Tradizione). Non vi è
altro nome se non quello di Gesù Cristo presso il quale trovare il senso della
vita e la salvezza, per mezzo della Beata Vergine Maria.