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venerdì 30 ottobre 2020

HALLOWEEN - TRA STORIA, LEGGENDA, TRADIZIONI E CONTRADDIZIONI

ottobre 30, 2020 Posted by Gabriele Cianfrani , , , 4 comments



Si avvicina il 31 ottobre e la cosiddetta festa Halloween è ormai giunta. Spero che in questo periodo particolarmente difficile non si pensi davvero a tale festa, ma in ogni caso credo che qualche parola su Halloween sia giusto spenderla. 

Tante sono le informazioni in merito all’aspetto storico che richiamano l’origine della parola Halloween, la quale deriva da «All Hallows Eve» (Vigilia di tutti i Santi), che è in funzione della «Solennità di tutti i Santi» che fu istituita da Papa Bonifacio IV nel sec. VII e fissata il 13 maggio. Nell’anno 834 Papa Gregorio IV spostò tale solennità al 1° novembre. Col tempo ciò subì una vera storpiatura e si passò da «All Hallows Eve» ad «Halloween». Ma tale storpiatura rimandava sempre all’origine buona della festa. Il problema è che con la parola Halloween si considera ciò che in realtà non è proprio espresso dalla medesima, col risultato di un vero «calderone» – appunto – nel quale gettare di tutto e di più, sfociando nel macabro nel vero senso della parola e di conseguenza in un mondo dai risvolti alquanto oscuri. Quella del 31 ottobre è la notte della «preghiera», durante la quale si ricorda anche che col Battesimo ha avuto inizio la santità della e nella vita cristiana, non la notte in cui si spende per cose inutili, o peggio, dannose. Se soltanto quel leggendario personaggio che è Stingy Jack non avesse speso quello scellino. 

A seguire il testo di un articolo pubblicato sul blog di David Murgia (Il Segno di Giona) nel 2019, al quale ho ritenuto di apportare alcune modifiche.

Ogniqualvolta si giunge al 31 ottobre, pare ci si imbatta nuovamente nella cosiddetta festa di «Halloween», la quale ha preso largo spazio nella vita di molti, adulti e non, e continua a spandersi come macchia d'olio. Eppure l'origine di tale festa pare che presenti ancora dei dubbi, delle incertezze: è una festa buona oppure no? Nel caso si rispondesse propendendo per l'origine ‘buona’ di tale festa, ciò meriterebbe anche una spiegazione, come di una spiegazione meriterebbe la risposta qualora vertesse sulla origine ‘non buona’ di Halloween.

Una cosa è certa, ossia che ciò che oggi si festeggia non ha nulla a che vedere con l'origine del nome «Halloween», dacché esso deriva, seppure in maniera distorta da «All Hallows Eve», cioè «la Vigilia di tutti i Santi», e mi pare che durante questa ricorrenza, di santi, non se ne festeggi quasi nessuno, ma solo zucche... e anche vuote!

Premesso questo, passiamo a quella che risulta essere l'origine di Halloween e di come questa festa sia giunta con tale nome, in maniera totalmente distorta e confusionale sino ai nostri giorni. In ogni caso le informazioni che seguiranno non sono altro che il frutto di alcune ricerche.

Il 31 ottobre è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo (capodanno satanico), che adopera questa data; è anche uno dei quattro sabba delle streghe (riunione di streghe alla presenza del demonio, durante il quale avvengono riti di ogni tipo). Ma non buttiamola così, altrimenti si corre il rischio di mettere tutto nello stesso calderone - purtroppo oggi accade spesso e in vari ambiti. Tuttavia, per quanto riguarda il satanismo, bisogna riportare che vi sono precise ramificazioni e che esso prende ciò che è buono per scopi non buoni, in maniera dissacrante. Inoltre, è sempre cosa buona premettere che non si accusa tutta la cultura celtica in quanto tale – e ci mancherebbe! –, e questo vale per ogni cultura, ma soltanto quel particolare contesto in cui è stato intessuto il contenuto di «Halloween», che al giorno d'oggi risulta distante sia dalla cultura celtica sia da quella cristiana. Pertanto, procediamo con calma.

La «Solennità di Tutti i Santi» istituita nel settimo secolo da Papa Bonifacio IV, a ricordo dei martiri e inizialmente celebrata il 13 maggio, venne spostata al 1° novembre da Gregorio IV nell'anno 834, con l'esplicito intento di aiutare i fedeli a vivere cristianamente la commemorazione dei defunti, abbandonando gli usi pagani. Del resto molti popoli dell'Europa antica festeggiavano la successione delle stagioni mescolando la festa dei morti con quella dei vivi, ma la Chiesa Cattolica, in seguito, rimpiazzò tale festa pagana con quella di «Tutti i Santi».

E nasceva così All Hallows Eve, cioè la Vigilia di Tutti i Santi, celebrata nella notte del 31 ottobre. Le tradizioni popolari sopravvissute nella cattolica [celtica] Irlanda diedero origine alla festa di Halloween – storpiatura di [All] Hallows Eve – celebrata in parallelo alle festività cristiane.

 

Vediamo ora di ripercorrere, in maniera spero accurata, il sentiero leggendario-tradizionale-storico di Halloween, così come sembra emergere.

 

   - Aspetto LEGGENDARIO: secondo l'antica leggenda irlandese, vi era un tizio di nome Stingy Jack alquanto malvagio, avàro e perverso, che durante la notte d'ognissanti, dopo l'ennesima bevuta venne colto da un attacco mortale. In seguito a questo attacco, Jack muore, ma con l'impossibilità di entrare in Paradiso e anche nell'Inferno, a causa di un patto con il diavolo, il quale prevedeva l'offerta della sua anima in cambio di uno scellino, che pose accanto ad un crocifisso al momento dell'offerta e per questo il diavolo fu impossibilitato di prendere l'anima di egli. Al verificarsi della sua morte, una volta che il diavolo lo colpì al volto con un tizzone ardente, si ritrovò come un fantasma vagante nel mondo dei vivi con una rapa e della brace fiammante al suo interno, che utilizzava come lanterna e come significato della sua dannazione eterna.

 

   - Aspetto TRADIZIONALE: secondo la tradizione, gli irlandesi, colpiti dalla carestia emigrarono in America intorno all’anno 1850. Nella nuova terra trovarono una gran quantità di zucche, le quali erano molto più grandi delle rape e facilmente intagliabili. In tal modo le zucche sostituirono le rape e divennero le «Jack O’Lantern». Queste specie di lanterne venivano utilizzate nella notte d’ognissanti perché si pensava di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa.

 

   - Aspetto STORICO: secondo quel che pare sia l’origine storica, ciò risale ad una sètta appartenente alla cultura celtica – pare fosse proprio quella dei Druidi, ossia la casta sacerdotale presso i Celti –, o che aveva sotto il suo impero il mondo celtico. In ogni caso sempre nella realtà celtica ci troviamo, nonostante al fatto che oltre ai Druidi vi fossero anche i Bardi e i Vati. Nel giorno del 31 ottobre la sètta si riuniva per invocazioni e sacrifici, che per alcuni sarebbero stati in onore del dio della morte «Samhain», visto come una vera e propria personificazione, mentre per altri sarebbero stati dei sacrifici svolti durante il capodanno celtico conosciuto appunto con il nome «samhain» (= riunione o per alcuni fine dell'estate), che cadeva nella notte tra il 31 ottobre e il 1°novembre e che segnava il passaggio dall’estate all’inverno. Durante tale passaggio il mondo dei vivi entrava in forte contatto con il mondo dei morti, o meglio, il mondo dei morti entrava in contatto con quello dei vivi. Infatti, il ciclo festivo dei Celti prevedeva quattro feste: Samhain (cadeva il 1° novembre), Beltane (cadeva il 1° maggio), Lugnasad (cadeva il 1° agosto) e Imbloc (cadeva il 1° febbraio). Tuttavia, è bene precisare che presso i Celti si praticavano anche sacrifici umani (basta considerare ciò che è stato scritto sulla divinità Teutates o Toutatis), come si può capire da vari testi di storia delle religioni. Questo rimanda ad una precisa concezione religiosa, che coinvolge qualche altra religione e che andrebbe affrontata con strumenti adeguati, senza cadere nelle agitazioni più varie. 

Vediamo cosa è possibile ricavare da alcune posizioni sul tema, ancora discusso, ma con alcune certezze di fondo.

Durante la festa di samhain, secondo alcune osservazioni, era solito da parte di questa sètta andare in giro, casa per casa, a chiedere due cose: sacrificio o maledizione? Secondo altre osservazioni, mischiando anche l’aspetto leggendario, si trattava proprio dello spirito di Jack che chiedeva questo. Altri osservazioni ancora riportano che ciò era dovuto per placare gli spiriti. Insomma, le versioni cambiano, ma il fondo è comune: offrire per ottenere in cambio qualcosa. Non sarebbe male indagare ulteriormente.

In poche parole, se le persone alle quali veniva chiesto ciò rispondevano con l’offrire il «sacrificio», se ne uscivano da ogni tipo di problema; diversamente se rispondevano negando di offrire, di concedere il sacrificio, avrebbero subìto una «maledizione». Da questa dinamica deriverebbe il famoso «trick or treat», che letteralmente significa «trucco o divertimento», «stratagemma o piacere (godimento)». In maniera abbastanza occulta si è voluto mascherare l’origine del «trick or treat», dato che si trova in quella di «sacrificio o maledizione» … E il cosiddetto ridicolo «dolcetto o scherzetto» non ha nulla a che fare con la traduzione del «trick or treat», se non nella misura in cui si considera come ulteriore occultamento di ciò che dietro si nasconde.

La Chiesa Cattolica con Gregorio IV a capo, santamente spostò la Vigilia di Tutti i Santi dal 13 maggio al 1° novembre, con l’intento di fare in modo che i fedeli potessero autenticamente e veramente celebrare tale festa che cadeva e cade nella notte del 31 ottobre, da fare in modo che si potessero abbandonare certi comportamenti che tante volte sfociavano in una vera dinamica oscura. Ciò ha delle motivazioni ben precise.

Inoltre, cosa molto importante per non cadere nel fraintendimento, il «sacrificio» in sé rientra nella sfera cultuale e non è di per sé qualcosa di cattivo, anzi, è un elemento religioso. Basti pensare a ciò che nella cristianità è decisivo, ossia il «sacrificio di Cristo» sulla croce. Di per sé la parola «sacrificio» vuol dire azione sacrafare sacro e rimanda sempre all’offerta cultuale, momento estremamente elevato. Ma il sacrificio cruento di Cristo sulla croce e quello incruento che si celebra durante la santa Messa non è minimamente accostabile ad una realtà come quella espressa sopra, per alcuni motivi precisi che richiederebbero ampio spazio. Neanche i sacrifici nell’ambito cultuale dell’Antico Testamento sono accostabili a simile realtà.

 

Esposti i punti «leggendario, tradizionale e storico», possiamo pervenire alle conclusioni.

 

Intanto il termine Halloween appare essere una vera e propria storpiatura dell’originale «All Hallows Eve», da cui si discosta totalmente; inoltre, il contenuto di tale festa, quella di Halloween sorta appunto come successiva storpiatura, è da ricercarsi nella magia, sfociante in ultimo nel satanismo. Non si sta affermando che sia questa l’origine di Halloween, come molte volte si riscontra in alcune accuse, ma semplicemente che queste altre dinamiche sono sorte in seguito alla storpiatura. Certe cose necessitano sempre di ulteriori precisazioni.

Che i bambini o ragazzini vadano in giro travestiti da esseri spaventosi chiedendo «dolcetto o scherzetto?», non fanno altro che ripetere l’intenzione della frase «sacrificio o maledizione?», inconsapevolmente ma lo fanno. Per cui i ragazzini non fanno altro che ripetere ignorantemente, inconsapevolmente, tale intenzione. Senza contare che i costumi di Halloween rimandano proprio al tema della morte (scheletri, zombie ecc.). Certo, pensare alla morte è importante, ma non in questo modo. Anzi, forse si cerca proprio di 'esorcizzare' la morte accostandosi ad essa in maniera, per così dire, rischiosa. Purtroppo nel mondo di oggi il tema riguardante la morte è quasi scomparso del tutto, o peggio, affrontato in modo tale come se la morte stessa fosse una sorta di annichilimento totale, avente le stesse proprietà di un principio. Questa è una contraddizione bella e buona, ma al contempo fa capire che vi è una esigenza, più o meno esplicita da parte dell'uomo contemporaneo, di affrontare i cosiddetti novissimi, ormai quasi del tutto scomparsi dall'orizzonte omiletico. 

Occorre che gli adulti si informino in maniera vera e non dietro alla purtroppo – almeno in tanti casi – falsa TV! 

Partecipare a festini o incontri notturni durante la notte del 31 ottobre, non per festeggiare la «Vigilia di Tutti i Santi» in preghiera, ma per prendere parte alla festa di Halloween, è un modo per rievocare i festeggiamenti presi in prestito da quella sètta celtica in onore del dio della Morte «Samhain», qualora si consideri Samhain come una sorta di divinità celtica personale, e su questo, per la verità, pare si discuta ancora. Ma anche se così non fosse e si considerasse «samhain» come il semplice passaggio dall’estate all’inverno, una delle quattro festività, comunque finiremmo sempre in una sorta di realtà spiritista, dal momento che tale festa riguardava il contatto con i morti. Si ricorda che l'odierna festa di Halloween, per alcune ragioni, risulta distante anche dalla cultura celtica. Ma anche se non fosse così, tralasciando tutto ciò come se non vi fossero certezze, quella smania di contatto con ciò che si trova al di là, assecondata in maniera così appariscente, non può passare inosservata o come se fosse insignificante. Questo è il punto. Il tutto ha come fine quella sorta di contatto con una realtà che, in ogni caso, oltrepassa la sfera materiale. Il problema risiede nel «contatto» e nel «modo del contatto»: non si tratta di Dio, dato che con Dio non ci si mette in contatto in quel modo, ovviamente, e neppure riguarda il genuino rapporto con i defunti. Ad oggi, con tutto ciò che è derivato da questa realtà, si può concludere che non è possibile servire due padroni (cfr. Lc 16,13).

È giusto che si sappia che durante la notte di Halloween il mondo occulto, che include la magia e il satanismo, opera ininterrottamente a favore di una realtà alquanto oscura. A titolo d’informazione, il famoso simbolo della pace è tutt’altro che di pace, essendo di origine magica. In poche parole, le cosiddette feste di Halloween, che si accetti oppure no, non sono altro che rievocazioni storiche, con travestimenti, di quella della sètta celtica in onore di una realtà che sconfina totalmente da quella autenticamente cristiana, e in più vi è la sovrapposizione di altre realtà, legate al mondo dell’occulto, che non sono affatto buone. Inoltre, se aggiungiamo anche la leggenda del famoso Jack, notiamo che trova grande riscontro in questa ricorrenza magica, nell’esprimere che ogni cosa è dovuta soprattutto attraverso «patti» stipulati inconsapevolmente con il maligno. 

Non prendiamocela con Dio se alla fine di tutto si cade nel male, nelle sventure! Dio ha dotato l’essere umano di ragione e lo stimola ogni giorno ad approfondire ogni sorta di verità che altro non è che un raggio di luce della sola ed unica Verità: Gesù Cristo. Dio vuole che gli uomini abbiano la «zucca» piena e non vuota, altrimenti il popolo sarà destinato a perire per mancanza di conoscenza (Os 4,6).

Per concludere, il cristiano deve ritornare all’autentica «Vigilia di Tutti i Santi» e non ad «Halloween», o meglio, a quell’Halloween secondo la vera origine di tale festa cristiana e senza la storpiatura, senza tale distorsione.

D’altra parte vi è anche uno spreco enorme di cibo… Tante zucche buttate per commettere il male – e lo si commette con conseguenze che prima o poi appariranno visibili – quando poi ci si lamenta della fame nel mondo… Ma è una presa in giro? Utilizziamo queste zucche per una bella zuppa calda o per un arrosto di zucca, che tra l’altro è anche buono, e magari con una goccia di aceto balsamico. 

Mi rivolgo ai cristiani: ritorniamo a Dio, al Dio della Rivelazione (Scrittura e Tradizione). Non vi è altro nome se non quello di Gesù Cristo presso il quale trovare il senso della vita e la salvezza, per mezzo della Beata Vergine Maria.




venerdì 2 ottobre 2020

2 OTTOBRE - SANTI ANGELI CUSTODI

ottobre 02, 2020 Posted by Gabriele Cianfrani , , , , No comments

 « Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, dà ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari » (Es 23, 20-22).


Questo mirabile passo biblico, come altri dai quali emerge chiaramente una figura angelica chiamata ad essere custode di un'anima (Mt 18,10; At 12,7-11; Sal 91,11-13; Gb 33,23-24 ed altri... oltre al Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 336), attesta la verità dell'angelo custode. Una verità espressa in maniera evidentissima da tanti santi di tempi recenti e remoti: san Pio da Pietrelcina, santa Gemma Galgani, santa Caterina da Siena, santa Francesca Romana, beata Angela da Foligno e tanti altri. La figura dell'angelo custode oggi pare che si sia persa di vista, che sia stata oscurata e/o dimenticata. Eppure l'angelo custode è quella figura angelica celeste che più di tutte è accanto ad ognuno di noi, in quanto ogni persona ne ha uno particolarmente. Il compito dell'angelo custode, del «proprio» angelo custode, è di estrema importanza, come chiaramente esprime il passo dell'Esodo sopra riportato. La figura del custode è certamente di carattere dolce, piena di consolazione, ma è anche giusta, pronta ad entrare in azione allorché ci si allontana dal sentiero di Dio.

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In qualsiasi casa, in qualsiasi condizione voi siate, rispettate il vostro buon Angelo, poiché egli è là presente; è vicinissimo a voi; non solamente è con voi, ma è là per voi, egli cerca di proteggervi e di esservi utile. Con un Angelo vicino a voi, che potreste temere? Il vostro Angelo non può lasciarsi vincere né imbrogliare; egli è fedele, è prudente, è potente: perché dunque avere paura? Se qualcuno avesse la gioia di veder cadere il velo che copre i suoi occhi, egli vedrebbe con quale attenzione, con quale sollecitudine gli Angeli stanno in mezzo a quelli che pregano, dentro di quelli che meditano, sul letto di quelli che riposano, sulla testa di quelli che governano e che comandano (San Bernardo di Chiaravalle, 1090-1153).

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Ovviamente non è possibile accorgersi del proprio custode nel trambusto, nel caos odierno, se non ci si ferma neanche per un minuto ad una sorta di riflessione, di raccoglimento, di meditazione con lui e, di conseguenza, con Dio. Ma ciò non corrisponde affatto a quelle pratiche, che oggi sono diffuse, di connessione con il mondo spirituale attraverso persone che prendono il nome di medium o canalizzatore, o con precisi rituali e formule che dilagano evidentemente. Ciò è completamente estraneo al corretto approccio con l’angelo custode, oltre ad essere estraneo alla fede cristiana. È la preghiera, come la Scrittura e la Chiesa insegnano, a far sì che ci si possa disporre a questo. Troppi pensieri errati portano oggi alla negazione degli angeli custodi, come ad esempio il pensiero della corrente New Age, che avanza con le sue concezioni di "energia", alquanto vaga, oppure il pensiero che si tratti di una storiella che si raccontava ai bambini ma nulla di più ed altri pensieri errati ed erranti. Ma la Scrittura, le vite dei santi, attestano in maniera incontrovertibile che gli angeli custodi esistono - altroché! - e non sono affatto delle energie, ma esseri spirituali assolutamente personali, ossia che hanno una personalità. Non è possibile pensare all'angelo custode o agli angeli in particolare come se fossero delle realtà impersonali. Se tali fossero non avrebbero alcuna rilevanza, men che mai per la custodia dell’uomo.

Illuminante quanto scritto da san Tommaso d'Aquino, infatti, brevemente: Girolamo, commentando il passo di Mt 18 [10]: I loro Angeli in cielo…, scrive: « È  tanto grande la dignità delle anime che ciascuna di esse ha, fin dalla nascita, un angelo deputato alla sua custodia ». A ciascun uomo è assegnato un particolare angelo custode. E la ragione sta nel fatto che la custodia degli angeli rientra nell'esecuzione della provvidenza divina rispetto all'uomo. Ora, la provvidenza di Dio si comporta in modo diverso riguardo all'uomo e riguardo alle altre creature corruttibili, essendo diverso il rapporto di queste creature con l'incorruttibilità. Gli uomini infatti sono incorruttibili non solo nella loro comune forma specifica, ma anche nelle loro forme individuali, che sono le anime razionali: il che non può essere affermato degli altri esseri corruttibili. Ora, è evidente che la provvidenza di Dio ha di mira principalmente gli esseri che sempre esisteranno, mentre cura gli esseri perituri in ordine al bene di quelli eterni. Quindi la provvidenza di Dio si comporta nei riguardi di ogni singolo uomo come si comporta nei riguardi di ogni singolo genere o di ogni singola specie degli esseri corruttibili. Ma al dire di S. Gregorio [In Evang. hom. 34], ai diversi generi delle cose vengono deputati diversi ordini di angeli: le Potestà, p. es., a tenere a freno i demòni, le Virtù a operare miracoli nel mondo dei corpi. È inoltre probabile che alle diverse specie delle cose vengano preposti angeli diversi di un medesimo ordine. Quindi è ragionevole pensare che anche per i diversi uomini vengano deputati come custodi angeli diversi. (S.Th., I, q.113, a.2). Finché vive in questo mondo l'uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Ma lungo tale strada molti pericoli incombono su di lui, sia dall'interno che dall'esterno, come dice il Salmista [141, 4]: «Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio». Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo custode a ogni uomo, finché dura il suo stato di viatore. Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l'uomo non avrà più un angelo custode, ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell'inferno un demonio tormentatore. (S.Th., I, q.113, a.4). […] i benefici largiti da Dio all'uomo in quanto cristiano hanno inizio dal momento del battesimo, p. es. la ricezione dell‘Eucaristia e altre cose del genere. Invece le cose che Dio nella sua provvidenza concede all'uomo in quanto ha un'anima razionale gli vengono concesse fin dal momento in cui, con la nascita, egli entra in possesso di tale natura. Ora, la custodia degli angeli è un beneficio di questo genere, come risulta chiaro dalle cose dette sopra [aa. 1, 4]. Quindi l'uomo ha un angelo deputato alla sua custodia dal momento della nascita. (S.Th., I, q.113, a.5).


Tanti santi, tra cui notevolmente Padre Pio (tra i più grandi dell'umanità), invitavano a rivolgersi al proprio angelo custode, a pregarlo, a dialogarci senza esitazione e ad ascoltare i suoi celesti consigli, a patto che ci si disponga in maniera adeguata... altrimenti non si sente neanche una mosca. A cosa servono i grandi santi «straordinari» che conosciamo, se poi non seguiamo i loro consigli? Ma se seguiamo i loro consigli, per quale motivo non dovremmo seguire quello riguardo l'angelo custode?



Gabriele Cianfrani