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venerdì 2 ottobre 2020

2 OTTOBRE - SANTI ANGELI CUSTODI

ottobre 02, 2020 Posted by Gabriele Cianfrani , , , , No comments

 « Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, dà ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari » (Es 23, 20-22).


Questo mirabile passo biblico, come altri dai quali emerge chiaramente una figura angelica chiamata ad essere custode di un'anima (Mt 18,10; At 12,7-11; Sal 91,11-13; Gb 33,23-24 ed altri... oltre al Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 336), attesta la verità dell'angelo custode. Una verità espressa in maniera evidentissima da tanti santi di tempi recenti e remoti: san Pio da Pietrelcina, santa Gemma Galgani, santa Caterina da Siena, santa Francesca Romana, beata Angela da Foligno e tanti altri. La figura dell'angelo custode oggi pare che si sia persa di vista, che sia stata oscurata e/o dimenticata. Eppure l'angelo custode è quella figura angelica celeste che più di tutte è accanto ad ognuno di noi, in quanto ogni persona ne ha uno particolarmente. Il compito dell'angelo custode, del «proprio» angelo custode, è di estrema importanza, come chiaramente esprime il passo dell'Esodo sopra riportato. La figura del custode è certamente di carattere dolce, piena di consolazione, ma è anche giusta, pronta ad entrare in azione allorché ci si allontana dal sentiero di Dio.

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In qualsiasi casa, in qualsiasi condizione voi siate, rispettate il vostro buon Angelo, poiché egli è là presente; è vicinissimo a voi; non solamente è con voi, ma è là per voi, egli cerca di proteggervi e di esservi utile. Con un Angelo vicino a voi, che potreste temere? Il vostro Angelo non può lasciarsi vincere né imbrogliare; egli è fedele, è prudente, è potente: perché dunque avere paura? Se qualcuno avesse la gioia di veder cadere il velo che copre i suoi occhi, egli vedrebbe con quale attenzione, con quale sollecitudine gli Angeli stanno in mezzo a quelli che pregano, dentro di quelli che meditano, sul letto di quelli che riposano, sulla testa di quelli che governano e che comandano (San Bernardo di Chiaravalle, 1090-1153).

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Ovviamente non è possibile accorgersi del proprio custode nel trambusto, nel caos odierno, se non ci si ferma neanche per un minuto ad una sorta di riflessione, di raccoglimento, di meditazione con lui e, di conseguenza, con Dio. Ma ciò non corrisponde affatto a quelle pratiche, che oggi sono diffuse, di connessione con il mondo spirituale attraverso persone che prendono il nome di medium o canalizzatore, o con precisi rituali e formule che dilagano evidentemente. Ciò è completamente estraneo al corretto approccio con l’angelo custode, oltre ad essere estraneo alla fede cristiana. È la preghiera, come la Scrittura e la Chiesa insegnano, a far sì che ci si possa disporre a questo. Troppi pensieri errati portano oggi alla negazione degli angeli custodi, come ad esempio il pensiero della corrente New Age, che avanza con le sue concezioni di "energia", alquanto vaga, oppure il pensiero che si tratti di una storiella che si raccontava ai bambini ma nulla di più ed altri pensieri errati ed erranti. Ma la Scrittura, le vite dei santi, attestano in maniera incontrovertibile che gli angeli custodi esistono - altroché! - e non sono affatto delle energie, ma esseri spirituali assolutamente personali, ossia che hanno una personalità. Non è possibile pensare all'angelo custode o agli angeli in particolare come se fossero delle realtà impersonali. Se tali fossero non avrebbero alcuna rilevanza, men che mai per la custodia dell’uomo.

Illuminante quanto scritto da san Tommaso d'Aquino, infatti, brevemente: Girolamo, commentando il passo di Mt 18 [10]: I loro Angeli in cielo…, scrive: « È  tanto grande la dignità delle anime che ciascuna di esse ha, fin dalla nascita, un angelo deputato alla sua custodia ». A ciascun uomo è assegnato un particolare angelo custode. E la ragione sta nel fatto che la custodia degli angeli rientra nell'esecuzione della provvidenza divina rispetto all'uomo. Ora, la provvidenza di Dio si comporta in modo diverso riguardo all'uomo e riguardo alle altre creature corruttibili, essendo diverso il rapporto di queste creature con l'incorruttibilità. Gli uomini infatti sono incorruttibili non solo nella loro comune forma specifica, ma anche nelle loro forme individuali, che sono le anime razionali: il che non può essere affermato degli altri esseri corruttibili. Ora, è evidente che la provvidenza di Dio ha di mira principalmente gli esseri che sempre esisteranno, mentre cura gli esseri perituri in ordine al bene di quelli eterni. Quindi la provvidenza di Dio si comporta nei riguardi di ogni singolo uomo come si comporta nei riguardi di ogni singolo genere o di ogni singola specie degli esseri corruttibili. Ma al dire di S. Gregorio [In Evang. hom. 34], ai diversi generi delle cose vengono deputati diversi ordini di angeli: le Potestà, p. es., a tenere a freno i demòni, le Virtù a operare miracoli nel mondo dei corpi. È inoltre probabile che alle diverse specie delle cose vengano preposti angeli diversi di un medesimo ordine. Quindi è ragionevole pensare che anche per i diversi uomini vengano deputati come custodi angeli diversi. (S.Th., I, q.113, a.2). Finché vive in questo mondo l'uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Ma lungo tale strada molti pericoli incombono su di lui, sia dall'interno che dall'esterno, come dice il Salmista [141, 4]: «Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio». Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo custode a ogni uomo, finché dura il suo stato di viatore. Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l'uomo non avrà più un angelo custode, ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell'inferno un demonio tormentatore. (S.Th., I, q.113, a.4). […] i benefici largiti da Dio all'uomo in quanto cristiano hanno inizio dal momento del battesimo, p. es. la ricezione dell‘Eucaristia e altre cose del genere. Invece le cose che Dio nella sua provvidenza concede all'uomo in quanto ha un'anima razionale gli vengono concesse fin dal momento in cui, con la nascita, egli entra in possesso di tale natura. Ora, la custodia degli angeli è un beneficio di questo genere, come risulta chiaro dalle cose dette sopra [aa. 1, 4]. Quindi l'uomo ha un angelo deputato alla sua custodia dal momento della nascita. (S.Th., I, q.113, a.5).


Tanti santi, tra cui notevolmente Padre Pio (tra i più grandi dell'umanità), invitavano a rivolgersi al proprio angelo custode, a pregarlo, a dialogarci senza esitazione e ad ascoltare i suoi celesti consigli, a patto che ci si disponga in maniera adeguata... altrimenti non si sente neanche una mosca. A cosa servono i grandi santi «straordinari» che conosciamo, se poi non seguiamo i loro consigli? Ma se seguiamo i loro consigli, per quale motivo non dovremmo seguire quello riguardo l'angelo custode?



Gabriele Cianfrani

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