Il temine «ebreo» ha radici molto
profonde, che ovviamente si trovano nella Scrittura. In tal caso occorre
rivolgere l’attenzione a un altro temine, fondante il primo, ossia ‘ibrī.
La parola ‘ibrī, da cui
quella di ebreo, in
ebraico si scrive עברי,
e la lingua ebraica si legge da destra a sinistra. Ora, stando all'alfabeto
ebraico avremo:
ע(ain) ב(bet) ר(resh) י(iod)
Stando
ad accurati studi in merito, la prima traccia dell’origine della parola “ebreo”
la si potrebbe trovare proprio nella Scrittura (la Bibbia), ossia in Gen 10,21,
dove si legge: «Anche a Sem, fratello maggiore di Iafet e capostipite di tutti
i figli di Eber, nacque una discendenza». Ora, il temine che ci interessa è ‘ibrī, il quale si trova nell’Antico Testamento in
relazione ai figli d’Israele – e solo a loro – che si trovano in Egitto, come
si può constatare in Gen 39, Es 10 e in altri passi. Il termine ‘ibrī,
indicante appunto quello di “ebreo”, che troviamo in Gen 14,13 riguardante
“Abramo l’Ebreo” e i suoi discendenti, potrebbe esser fatto risalire proprio al
suo antenato “Eber” (Cfr. Gen 10,21-24; 11,14-15). Questo collegamento pone in
luce la promessa fatta da Dio a Sem (Cfr. Gen 9,26-27) con la rivelazione
ricevuta da Abramo. Tale lode (Gen 9,26-27) la si ritrova in Gen 14,19-20 che
vede la figura di Melchìsedek.
Ma il temine ‘ibrī
non gode di grande omogeneità, dacché alle volte è impiegato anche per indicare
i non-israeliti. In tal caso è utile ricordare che il temine “israelita” deriva
dall'appartenenza al popolo d’Israele (o “figli d’Israele”), il quale popolo è
tale in quanto discende dai dodici figli di Israele, il cui nome divenne di
Giacobbe in seguito alla lotta con un “essere soprannaturale”: Gli domandò:
«Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». Riprese: «Non ti chiamerai più
Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai
vinto!» (Gen 32,28-29).
Ma pur non godendo sempre
di omogeneità, il termine ‘ibrī viene
adoperato in contesti etnici, così come nel Nuovo Testamento il termine «Ebrei»
indica la distinzione dei Giudei dai non-Giudei.
A prescindere da questi
ultimi aspetti, che sicuramente meritano ulteriore approfondimento, il termine
“ebreo” pone le sue radici in “Eber”, il quale discende da Sem. Ma da Sem
discende non solo Eber ma anche Abramo, e infine Gesù di Nazareth (Cfr. Lc
3,23-38).
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