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martedì 14 aprile 2020

LA LUCE E IL BUIO

aprile 14, 2020 Posted by Gabriele Cianfrani No comments

A volte pare che il 'buio' sia ciò che appare estraneo alla 'luce' - luce e buio non intesi cromaticamente - o ciò che non possa essere raggiunto da quest'ultima. Ma affermare che vi sia il buio occorre prima che si sappia cosa sia la luce, o magari qualora si volesse affermare che vi sia la luce occorre che si sappia cosa sia il buio, qualunque sia l'affermazione che si voglia esprimere. Ma sarebbe a partire dal buio che si giunge a determinare la luce o il contrario, partire dalla luce per poi determinare il buio? Dipende dall'essere ottimista o pessimista, come il vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Io non credo… Il 'buio' non è sinonimo di 'inesistenza' - dato che esiste - poiché se così fosse non potrei neanche affermare che il buio sia tale e per mancanza di mezzi reali; tanto meno ciò vale per la 'luce'. Ma se il 'buio' non rappresentasse ciò che non esiste, allora rappresenterebbe una esistenza, seppure oscura… ma pur sempre una esistenza. E se ciò fosse vero allora occorrerebbe che di questo, almeno in parte, se ne avesse la possibilità di prenderne coscienza. Ma non potrei prendere coscienza - penso - se non vi fosse modo alcuno che questo possa cadere sotto l'attenzione e risultare accessibile, comprensibile, se non per mezzo di ciò che mi renda questa possibilità: la luce. Se il 'buio' non è sinonimo di inesistenza ed è al contempo comprensibile, ciò non penso sia possibile attraverso il ‘buio’ stesso, dato che l'oscurità non lo consente. Ma se vi fosse possibilità di comprensione - e pare che sia così -, come può ciò che è 'incomprensibile' dar luogo a ciò che è 'comprensibile', se ciò che è incomprensibile è anche oscuro - se manca la luce… - e ciò che è comprensibile è anche chiaro? Sì, a volte ciò che si comprende può presentare aspetti 'oscuri', ma il principio fondante è 'chiaro'. Dunque se vi è possibilità, in generale, di comprensione, di accessibilità alla realtà, allora come punto primo vi è senz'altro la << luce >>! Il 'buio' è secondario e non primario. Per concludere, il garante di tale luce non può non essere che la Luce: Dio. Beh se così non fosse si cadrebbe nella inaccessibilità più assoluta e questo pare che, qualunque sia il punto dal quale ci si ponga, non sia ammissibile. Altrimenti non avrebbe senso neanche che un moscerino voli o che io respiri, quindi 'nulla' avrebbe senso… Ma il 'nulla' stesso è altrettanto incomprensibile, dato che 'siamo', ‘esistiamo’. In definitiva, per quanti momenti oscuri possano esserci, la certezza è che la luce arriva sempre prima del buio, dacché è il buio ad essere mancanza di luce e non la luce ad essere mancanza di buio, meno che mai che questi siano uguali ma opposti. Qualunque tipo di luce, se autentica, non può che fondarsi nella Luce: Dio, unico principio… E Dio non abbandona mai nessuno, neanche in quella oscurità che sembra inaccessibile.

Gabriele Cianfrani

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